Scopri tutte le curiosità sulle pesche

Protagoniste di macedonie, gelati e dessert, le pesche sono uno dei frutti estivi per eccellenza. Questo non solo per il loro gusto unico e delicato, ma anche per le incredibili proprietà e sostanze nutritive che contengono.
Crediamo però che per apprezzare pienamente questo frutto, occorra conoscerne ogni più piccolo dettaglio: dall’origine al metodo di coltivazione, dai suoi significati simbolici agli utilizzi in cucina.
Scopriamo allora insieme tutte le curiosità sulle pesche!
Qual è l’origine delle pesche?
Come quasi ogni frutto che troviamo sulle nostre tavole, anche le pesche arrivano da lontano.
Il nome scientifico, Prunus Persica, suggerisce come la pesca nettaria abbia avuto origine in Persia, ma questo non è del tutto vero. Recenti scavi archeologici nella regione dello Yunnan, in Cina, hanno portato alla luce diversi noccioli di pesca fossilizzati, risalenti a ben 2,5 milioni di anni fa. A valorizzare la provenienza cinese ci sono anche altri studi scientifici, che stabiliscono l’origine della pesca nettarina proprio qui, dove veniva coltivata già 2000 anni fa.
Dalla Cina poi, come anticipa il nome scientifico, la pesca si è diffusa in Persia dove, “riscoperta” da Alessandro Magno, è stata poi esportata in tutta l’Europa meridionale, in particolare in Italia (i Romani la chiamavano mala persica, ovvero mela persiana) e Grecia.
Saranno poi gli spagnoli a portarla alla conquista del “Nuovo Mondo”, diffondendola in tutto il Sud America, e in particolare in Messico.
Sull’origine del nome pesca esiste però anche una leggenda molto fantasiosa. La storia racconta di come un giorno, un pescatore, trovò all’interno del pesce che aveva appena pescato uno strano nocciolo, che decise di piantare vicino alla propria capanna. La pianta che ne nacque si riempì in primavera di fiori, che si trasformarono poi in dolcissimi frutti. Il frutto fu quindi chiamato pesca in onore delle vicende che portarono alla sua scoperta.
Qual è la differenza tra pesca noce e nettarina?
Senti questa domanda per la prima volta e stai pensando intensamente alla risposta? Allora ti diamo una mano noi. In realtà tra pesca noce e nettarina non esiste alcuna differenza: sono semplicemente sinonimi!
Ma è bene precisare una cosa. Anche se non c’è differenza tra pesca noce e nettarina, ne esistono però tra la pesca comune e la pesca nettarina.
Anche se la pesca e la pesca nettarina hanno una storia e un’origine pressoché identica, a livello genetico le cose cambiano: la seconda pare derivi da una naturale mutazione che ha portato alla nascita del Prunus Persica var. nucipersica, il cui frutto è caratterizzato dalla completa assenza di peluria.
Oltre a questa differenza estetica, le variazioni tra i due frutti sono veramente minime. Da segnalare, nelle pesche, un contenuto leggermente maggiore di calorie, carboidrati e zuccheri.
5 cose che non sai sulle pesche
Adesso che conosci perfettamente la storia del frutto, è arrivato il nostro momento preferito: quello di scoprire tutte le curiosità sulle pesche!
Per esempio, sapevi che fu Alessandro Magno a portarle per la prima volta a Roma? O che le pesche erano considerate un frutto sacro nell’Antico Egitto?
Approfondiamo insieme questi aneddoti e scopriamo tante altre curiosità!
Alessandro Magno… colui che portò le pesche a Roma!
Come abbiamo visto poco fa, le pesche, anche se oggi così incredibilmente diffuse nel nostro paese, provengono in realtà dalla Cina e fino al I secolo d.C. erano diffuse unicamente in Persia.
Come scrive lo scrittore romano Rutilio Tauro Emiliano Palladio, fu proprio in questo periodo che Alessandro Magno iniziò a diffonderle in Europa meridionale e a portarle anche a Roma. Lo scrittore scrive di come l’Imperatore rimase incredibilmente affascinato dagli alberi nei giardini di re Dario III durante la spedizione contro la Persia. Così affascinato, che decise di piantarli e diffonderli anche nel nostro paese.
Le pesche nell’arte
La bellezza delle pesche e la delicatezza dei suoi fiori hanno ispirato nei secoli decine e decine di artisti, che hanno deciso di utilizzare il frutto come veicolo di meraviglia e messaggi ben precisi.
Come vedremo tra pochissimo, la pesca ha assunto nell’arte sacra un significato ben preciso, e proprio per questo veniva spesso raffigurata nelle mani del piccolo Gesù.
Anche la pittura rinascimentale (che raggiunge il suo culmine con Caravaggio) si lasciò conquistare dalla bellezza del frutto, riportandolo in migliaia di opere.
Il forte potere di ispirazione trasmesso dal frutto non si è però fermato a questo periodo, proseguendo lungo la storia dell’arte e arrivando a diventare il protagonista delle opere di altri numerosi artisti come Van Gogh e Manet.
Cosa simboleggia la pesca?
Dopo aver parlato della sua diffusione in ambito artistico, non possiamo non parlare di tutto ciò che simboleggia la pesca.
Possiamo trovare l’origine di tutti i significati nell’opera di Plinio il Vecchio, Naturalista Historia, dove la pesca viene collocata in quella tipologia di frutti composta da tre differenti parti: il frutto vero e proprio, il nocciolo e il seme. Questa divisione ha assunto nel tempo una simbologia religiosa, tanto che la pesca veniva spesso ricondotta alla Trinità.
Un altro significato delle pesche, sempre religioso, è da ricondurre ad alcuni studi fatti sulle Sacre Scritture, che riportano un determinato fatto: durante la fuga dall’Egitto, un pesco si piegò al cospetto di Gesù. Ecco perché spesso troviamo nelle opere scare una pesca tra le sue mani.
La pesca ha assunto anche un significato di Verità: l’immagine della pesca con una foglia attaccata al picciolo simboleggia il cuore e la lingua (intesa come linguaggio), ossia la capacità di raccontare e rivelare ciò che il cuore a volte cela.
Spostiamoci ora in Cina. Nella mitologia del paese, il pesco simboleggia l’immortalità: credenza vuole infatti che nutrendosi di questo frutto si preservi il corpo dalla corruzione. Il significato è così radicato e diffuso che è nata anche la credenza per cui, gli immortali taoisti, si nutrissero proprio di pesche o fiori di pesco per essere invincibili.
Anche in Giappone il pesco ha un proprio significato, e viene utilizzato per la protezione contro diverse forze malefiche.
E in Europa? Qui i guaritori spesso lo utilizzavano in riti che trasferivano il male dal paziente alla pianta.
Un frutto sacro nell’Antico Egitto
Ebbene sì, le pesche nell’Antico Egitto erano considerate un frutto sacro. Era infatti legato ad Arpocrate, divinità del silenzio e dell’infanzia.
Probabilmente viene da qui l’usanza di associare le delicate e morbide guance dei bambini al frutto del pesco.
Sognare le pesche preannuncia un periodo di gioia
Ti sei mai chiesto cosa significhi sognare una pesca o un ramo di pesco carico di fiori? Cerchiamo di scoprirlo insieme.
- Frutto di pesco. Sognare una pesca preannuncia un periodo gioioso, caratterizzato da una relazione amorosa pura e sincera. Tuttavia, questo periodo potrebbe essere di breve durata
- Albero. Sognare un albero di pesco rinsecchito o senza fiori suggerisce un futuro amore non corrisposto
- Fiori di pesco. Dei fiori di pesco ti sono apparsi in sogno? Allora ti aspetta un periodo di tranquillità e serenità, ricco di gioia, amore e affetto
Non vedi l’ora di metterti a dormire per vedere se ti apparirà in sogno un bel ramo di pesco carico di fiori o una bella pesca? Intanto, procediamo a scoprire le altre curiosità sulle pesche!
Quando si raccolgono le pesche
Come abbiamo accennato a inizio articolo, le pesche sono uno dei frutti protagonisti dell’estate. E la stagione di raccolta delle pesche non può che essere questa.
Generalmente la raccolta inizia verso fino maggio e si protrae fino alla fine di agosto. Tuttavia, accade spesso che arrivi fino al mese di settembre.
Come si raccolgono le pesche
Raramente ci si chiede come vengano raccolti i frutti. Per esempio, ti sei mai chiesto come si raccolgono le pesche?
Il periodo lo abbiamo già scoperto (da fine maggio a inizio settembre), ma qual è il momento giusto? Come avviene per quasi tutti i frutti, il momento migliore della giornata per la raccolta è il mattino, dopo che la rugiada si è asciugata e prima che le pesche si scaldino troppo. Attento anche al tempo: mai raccogliere le pesche dopo la pioggia!
Per quanto riguarda il metodo di raccolta, le pesche devono essere staccate dal ramo attraverso un mezzo giro su sé stesse, avendo cura che il picciolo rimanga attaccato: il suo distacco porterebbe a una maturazione troppo repentina.
E a proposito di maturazione, come scegliamo il momento giusto per la raccolta? Indicatore molto importante è sicuramente il colore, che deve essere (se parliamo di nettarine) di un bel rosso acceso, ma occhio anche alla resistenza che pone il frutto al momento del distacco dal ramo.
Quando maturano le pesche
Questo frutto matura ovviamente durante il periodo di raccolta, quindi tra fine maggio e inizio settembre. Sapere però quando maturano le pesche in modo preciso è difficile e può capitare di acquistare frutti non ancora completamente maturi.
Tuttavia, esistono alcuni escamotage per velocizzare la maturazione.
Vediamo quindi come far maturare le pesche.
- Portafrutta. Per far maturare più velocemente le pesche, puoi lasciarle nel portafrutta, in un ambiente fresco e asciutto. Possono anche ricevere un po’ di luce, ma mai diretta. Per velocizzare ulteriormente la maturazione del frutto, puoi aggiungere nel portafrutta una mela o una banana matura. Questi due frutti producono etilene, un gas che velocizza il processo di maturazione
- Sacchetti di carta. Un altro metodo per far maturare prima le pesche è quello di riporle all’interno di sacchetti di carta, avendo cura di seguire le indicazioni riportate nel primo punto: luogo asciutto e fresco e no luce diretta
Come conservare le pesche
Sapere come conservare le pesche in modo adeguato consente di allungarne la vita. Vediamo quindi insieme quali metodi possiamo adottare.
- Frigorifero. Puoi conservare le pesche in frigorifero nel contenitore apposito della frutta e verdura. In genere si conservano per 6-7 giorni, ma se vuoi aumentare un po’ la vita del prodotto puoi inserirle in sacchetti traspiranti che eliminano l’umidità in eccesso
- Freezer. Le pesche possono essere anche congelate. Scegli quelle non troppo mature, lavale bene, elimina il nocciolo e tagliale a fettine. Puoi conservarle così al naturale oppure immergerle in una soluzione di acqua, zucchero e succo di limone
- Pesche sciroppate. La frutta sciroppata consente di godere del suo sapore quasi tutto l’anno. Per sciroppare le pesche sterilizza dei vasetti, prepara lo sciroppo con acqua, zucchero e succo di limone e immergile
- Confettura. Con gli stessi ingredienti sopra citati puoi realizzare anche una confettura, che ti permetterà di conservare le pesche per diversi mesi
Quante pesche si possono mangiare al giorno
Ora che hai scoperto come avere a disposizione le pesche tutto l’anno, fai attenzione a non esagerare! Nel cibo, il detto “il troppo stroppia” è infatti molto azzeccato.
Per quanto riguarda la quantità di pesche che si possono mangiare al giorno, è bene dire che una porzione equivale generalmente a un singolo frutto, quindi circa 100/150 g. Se la pesca è bio, puoi mangiarne anche la buccia, ricca di fibre.
Proprietà delle pesche
A livello nutritivo, le pesche si contraddistinguono per un elevato contenuto di acqua e pochissime calorie.
Il frutto porta poi al nostro organismo tanti antiossidanti, minerali e vitamine. Particolarmente presente nella sua polpa è la vitamina C, che aiuta a difendersi dai radicali liberi, a promuovere una buona difesa immunitaria e partecipa alla sintesi del collagene.
Scoperte le proprietà e tutte le curiosità delle pesche, vediamo più da vicino i suoi valori nutrizionali.
Valori nutrizionali delle pesche
Vediamo più nel dettaglio le sostanze nutrizionali che troviamo in 100 g di frutto fresco e senza buccia, quindi dalle calorie delle pesche alle sue vitamine:
Macronutrienti
Acqua (g) – 90.7
Energia (kcal) – 30
Energia (kJ) – 126
Proteine (g) – 0.8
Lipidi (g) – 0.1
Colesterolo (mg) – 0
Carboidrati disponibili (g) – 6.1
Amido (g) – 0
Zuccheri solubili (g) – 6.1
Alcol (g) – 0
Fibra totale (g) – 1.6
Fibra solubile (g) – 0.87
Fibra insolubile (g) – 0.71
Minerali
Sodio (mg) – 3
Potassio (mg) – 260
Calcio (mg) – 8
Magnesio (mg) – 9
Fosforo (mg) – 20
Ferro (mg) – 0.4
Rame (mg) – 0.04
Zinco (mg) – 0.35
Vitamine
Tiamina (mg) – 0.01
Riboflavina (mg) – 0.03
Niacina (mg) – 0.50
Vitamina C (mg) – 4
Vitamina A retinolo equivalente (μg) – 27
Carotene alfa (μg) – 0
Carotene beta (μg) – 94.3
Criptoxantina (μg) – 0
Fonte dei valori nutrizionali: https://www.alimentinutrizione.it/sezioni/tabelle-nutrizionali
Cosa fare con le pesche: le ricette
Come consumare le pesche? Le risposte sono molteplici.
Con le pesche fresche puoi realizzare buonissime macedonie, arricchire yogurt o cimentarti nella preparazione di deliziosi frullati o smoothies.
Invece, cosa fare con le pesche mature? Queste sono ottime in torte, salse o altri dessert. E cosa fare con le pesche avanzate? La risposta è solo una: una buona confettura!
Oltre a queste idee, eccoti altre ricette con le pesche da provare subito!
https://www.cose-buone.it/ricette/nettarine-solarelli-insalata/
https://www.cose-buone.it/ricette/buddha-bowl-couscous-nettarine-solarelli-ceci-sgombro-2/
https://www.cose-buone.it/ricette/tiramisu-nettarine/
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Fonti
https://www.my-personaltrainer.it/alimentazione/pesche-e-nettarine-differenze.html
https://www.coopalleanza3-0.it/elenco-news/dettaglio-news/219-cose-che-non-sapevi-sulle-pesche.html
Il contenuto presente in questo articolo è solo a scopo informativo. In nessun caso le informazioni riportate hanno lo scopo di sostituire diagnosi, trattamenti o raccomandazioni di un professionista.
Le informazioni riportate in questo articolo sono da considerarsi nell’ambito di una dieta varia ed equilibrata e di uno stile di vita sano.